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Avviare una casa funeraria in Italia: guida completa

Una domanda ricorrente, una risposta da approfondire

Durante le fiere di settore e gli incontri con i professionisti del comparto funerario, c'è una domanda che ritorna spesso, quasi come un ritornello: "Che cosa serve per aprire una casa funeraria?". È una curiosità legittima, che nasce dalla crescente attenzione verso strutture moderne, attrezzate e rispettose delle esigenze delle famiglie nel momento del lutto.

 Spesso, chi si rivolge ai nostri agenti riceve una risposta puntuale ma sintetica: “Bisogna sempre adeguarsi alle normative regionali di riferimento.” Ed è assolutamente vero. Ma dietro questa risposta si nasconde un mondo complesso fatto di regole, requisiti, investimenti e scelte strategiche.

 In questo articolo, con gli esperti di MedDom, vogliamo fare chiarezza e offrire una guida utile e concreta a chi sta pensando di aprire una casa funeraria. Dalle normative regionali fino agli aspetti tecnici e pratici, passando per i requisiti strutturali e le autorizzazioni da ottenere, vedremo insieme tutto ciò che serve sapere per iniziare con il piede giusto.

Le normative regionali: ogni territorio ha le sue regole

Il primo aspetto da affrontare quando si decide di aprire una casa funeraria è l’adeguamento alle normative vigenti. E qui arriva subito il primo nodo da sciogliere: in Italia non esiste una legge nazionale unica che disciplini in modo uniforme l’apertura e la gestione di una casa funeraria. Al contrario, sono le Regioni a stabilire i criteri specifici.

Ogni Regione ha delibere, regolamenti o linee guida specifiche. È quindi fondamentale verificare la normativa di riferimento presso l’ente regionale o l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) competente per territorio.

Dove trovare le informazioni aggiornate

Per evitare errori o passi falsi, il consiglio è quello di:

  • Consultare il sito ufficiale della Regione in cui si intende aprire l’attività;
  • Contattare l’ASL o l’ufficio igiene pubblica per conoscere i requisiti tecnici e strutturali richiesti;
  • Affidarsi a consulenti esperti del settore o a fornitori qualificati, che spesso supportano anche nella fase progettuale e autorizzativa.

Requisiti strutturali e igienico-sanitari

Una casa funeraria deve essere prima di tutto un luogo funzionale, accogliente e conforme ai requisiti igienico-sanitari. In linea generale, le normative regionali richiedono che la struttura comprenda:
 
    1) Zona di accoglienza per le famiglie: reception, sala d’attesa, ambienti confortevoli;
    2) Sale del commiato: una o più stanze dove è possibile salutare il defunto in un ambiente decoroso e riservato;
    3) Locale tecnico attrezzato: per la cura, vestizione e preparazione delle salme;
    4) Celle frigorifere: per la conservazione temporanea;
    5) Accessi indipendenti per il pubblico e per il personale;
    6) Assenza di barriere architettoniche, in rispetto delle normative sull’accessibilità.

 La struttura dovrà anche rispettare le norme sull’areazione, l’illuminazione, la sicurezza antincendio e la separazione tra zone pubbliche e tecniche.

Attrezzature obbligatorie

Un altro elemento essenziale riguarda le attrezzature, che devono garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie e facilitare il lavoro degli operatori.

Tra le dotazioni più richieste troviamo:

  • Celle refrigerate certificate per la conservazione delle salme;
  • Tavolo per il trattamento igienico e conservativo;
  • Barelle e carrelli per la movimentazione;
  • Strumenti di protezione individuale (DPI);
  • Lavabi, docce, materiali facilmente sanificabili.

Le attrezzature devono essere conformi alla normativa vigente, spesso certificate e installate secondo precisi criteri tecnici. 
Collaborare con fornitori esperti come MedDom permette non solo di scegliere i prodotti giusti, ma anche di essere guidati nell’organizzazione degli spazi.

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